A dieci anni dalla fondazione di Slow Medicine, associazione di professionisti e cittadini per una cura sobria, rispettosa e giusta, e in occasione dell’adeguamento del suo Statuto in vista dell’iscrizione di Slow Medicine al Registro Nazionale Unico del Terzo Settore (RUNTS), il Gruppo Dirigente ha predisposto il documento sulla visione di Slow Medicine, che è stato presentato all’Assemblea dei Soci del 27 maggio 2021.

Il documento ripercorre il percorso effettuato finora da Slow Medicine, partendo dalle motivazioni che hanno indotto alla sua fondazione e dagli obiettivi che i suoi fondatori si sono posti, in una visione fin dall’inizio sistemica, e delineando le linee di sviluppo nonché le principali azioni e iniziative finora realizzate a cominciare dal progetto “Fare di più non significa fare meglio – Choosing Wisely Italy”.

Vengono poi tracciate le linee per il prossimo futuro dell’associazione, che comprendono l’impegno per un rinascimento delle attività di cura che punti al ripristino della relazione fra i professionisti della salute e le loro comunità, per la valorizzazione dei legami di cura tra le persone, per una rafforzata prevenzione primaria e per la tutela dell’ambiente e della biodiversità, quali determinanti fondamentali della salute dell’uomo e di tutti gli esseri viventi.

Alla luce di una tragedia epocale come la pandemia COVID-19 e della necessità di scelte politiche, sociali ed economiche di dimensioni sistemiche e di lungo periodo, si è inoltre raggiunta la consapevolezza “che non basta pensare ad una medicina sobria, rispettosa e giusta in un solo paese, e che le scelte sagge devono esser fatte in favore di tutti gli esseri umani, a cominciare da quelli che vivono nelle nazioni più svantaggiate”:   Slow Medicine adotta dunque una visione sovranazionale per un’assunzione di responsabilità verso scelte di sobrietà, rispetto e giustizia nella ricerca scientifica, in ogni comunità umana del mondo e nelle istituzioni sovranazionali, delle quali auspica il rafforzamento.

 

Leggi il documento “La Visione di Slow Medicine”