Per cure primarie sobrie, rispettose e giuste.
La pandemia Covid-19 ha sottoposto ad un vero e proprio stress test il nostro Servizio Sanitario Nazionale, confermando l’esistenza di preoccupanti livelli di inadeguatezza soprattutto nei sistemi delle cure primarie di tutte le regioni italiane .
Nonostante l’impegno della maggior parte degli operatori sanitari, la cui dedizione alla professione è purtroppo attestata da un elevato numero di contagi e di vittime, durante la pandemia è apparso chiaro che il modello di sistema integrato per la tutela della salute delle persone e delle comunità adottato nel nostro paese con la legge 833 del 1978, basato sull’approccio universalistico alla prevenzione, alla cura e alla riabilitazione, nel corso degli anni si è sviluppato con modalità disomogenee e distorte.
Negli ultimi decenni, infatti, nel nostro paese e negli altri paesi industrializzati, alla crescente diversificazione dei bisogni di salute causata dalla complessa interrelazione dei suoi diversi determinanti, è stata data una risposta prevalentemente tecnologica, basata sul trattamento standardizzato delle fasi acute delle patologie già sviluppate.
Gli interessi dell’industria delle tecnologie biomediche hanno condizionato sia le attività di ricerca scientifica che gli investimenti sanitari strutturali, condizionando allo stesso tempo l’attenzione dei cittadini verso un modello di tutela della salute individualizzato e autenticamente consumistico, centrato sulla domanda e sull’offerta di prestazioni sanitarie, gravato da sprechi e utilizzazioni non appropriate delle risorse, spesso generatore di danni per le persone e per l’ambiente in cui esse vivono.
Da diversi anni l’Organizzazione Mondiale della Sanità, sensibile alle indicazioni di pochi illuminati studiosi di sanità pubblica e di alcune associazioni di operatori del settore, suggerisce che tutti paesi del mondo invertano l’attuale tendenza allo sviluppo dei servizi sanitari basata sulla prevalenza degli investimenti nei silos ospedalieri, potenziando invece un approccio sistemico alla tutela della salute che tenga conto dell’insieme dei suoi vari determinanti, e sia basato su un modello “di prossimità”, reticolare, multidisciplinare e multiprofessionale, concretamente integrato con le comunità e capace di tutelare la salute di tutti i viventi, nei loro ecosistemi di vita e di lavoro .
Come si è detto, la pandemia Covid-19 ha fornito evidenze ubiquitarie dell’assoluta necessità che in tutti i paesi del mondo vengano tempestivamente destinate ingenti risorse finalizzate allo sviluppo di un efficace sistema di cure primarie.
È pertanto da apprezzare la decisione del governo italiano di destinate alle cure primarie una parte dei finanziamenti risultanti dalla grande iniziativa dell’Unione Europea “Next Generation”, elencati nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) .
Ed è altrettanto apprezzabile lo sforzo progettuale di studiosi e professionisti, che continuano a produrre idee per contribuire alla costruzione di cure primarie efficaci e appropriate.
Slow Medicine è lieta di ospitare sul suo sito web l’interessante lavoro del gruppo di giovani medici di medicina generale che fin dal 2018 ha dato vita alla campagna nazionale “Primary Health Care, Now More Than Ever”, e che il 24 settembre 2021 ha presentato il suo “Libro Azzurro per la riforma delle cure primarie in Italia” .
Il contributo ideativo dei giovani colleghi configura a nostro avviso un modello ottimale di approccio sistemico alla tutela della salute, tiene conto delle evidenze derivanti da esperienze internazionali e fornisce solide basi concettuali per ciascuna delle proposte che offre al dibattito pubblico.
È il risultato di due anni di lavoro collaborativo svolto in tempo di pandemia da più di duecento professionisti e, sulla base di quanto esplicitamente dichiarato, viene considerato dagli stessi autori come la prima tappa di un percorso progettuale in progress.
Analizzando il documento e navigando nel sito, a noi sembra di intravedere cure primarie sobrie, rispettose e giuste.
E questo ci fa molto piacere.
Qualche giorno fa (il 20 ottobre) il Ministero della Salute e l’Agenzia per i Servizi Sanitari Regionali (AGENAS) hanno diffuso la bozza di uno dei documenti previsti come strumento di attuazione del PNRR: “Modelli e standard per lo sviluppo dell’Assistenza Territoriale nel Servizio Sanitario Nazionale” .
Il documento contiene la cornice concettuale che guiderà le azioni progettuali finalizzate al superamento delle attuali inadeguatezze del sistema delle cure primarie.
Per facilitare le riflessioni, i confronti e gli approfondimenti di tutti i nostri soci e simpatizzanti su una materia complessa, ma di importanza fondamentale per il nostro futuro, riteniamo utile ospitare nel nostro sito anche quest’ultimo documento.
Buona lettura a tutti.
[1] L’importanza delle cure primarie e di comunità: lezioni dall’epidemia Covid-19 | Scienza in rete
[2] linkages.pdf (who.int)
[3] PNRR.pdf (governo.it)
[4] Il Libro Azzurro | Campagna PHC (google.com)
[5] http://www.quotidianosanita.it/allegati/allegato6571804.pdf
libroazzurro_1v.pdf (wordpress.com)